FILOSOFIA

Il Ponte del Sorriso è il progetto di  un ospedale dove colore fa rima con calore e dove, insieme ai farmaci tradizionali, viene somministrata un’altra medicina, la fantasia che aiuta i bambini a guarire giocando. Dove sono previsti spazi ed attività per gli adolescenti. Dove premura e attenzione sono le parole chiave per accogliere mamma e neonato, ancor di più il prematuro.

Un bambino in ospedale non è un piccolo adulto, ma un bambino. Un neonato, un bambino, un adolescente sereno guarisce prima, ma la sua serenità dipende dall’ambiente che lo circonda. Giochi, sorrisi, colori e spazi vivaci per socializzare sono come una terapia: la soglia del dolore si alza e si risponde meglio alle cure.

PERCHÈ IL PONTE DEL SORRISO?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce bambino la persona compresa tra meno zero e 18 anni ed il Piano Sanitario Nazionale indica l’area pediatrica come “l’ambiente in cui il Servizio Sanitario Nazionale si prende cura della salute dell’infanzia con caratteristiche peculiari per il neonato, il bambino e l’adolescente”.

Il minore ha quindi diritto, in ospedale, ad un percorso a lui riservato, come sanciscono anche la Convenzione Internazionale di New York e la Carta Europea dei bambini degenti in Ospedale (Risoluzione del Parlamento Europeo del 1986)

Ancora oggi in Italia quasi il 30% dei minori nell’età compresa da 0 a 14 anni viene ricoverato nei reparti per adulti. Se poi si considerano gli adolescenti fra i 15 e i 17 anni, soltanto il 12,2% di loro viene ricoverato in aree pediatriche. Sono dati che fanno comprendere l’urgenza di riservare ai neonati, bambini e agli adolescenti spazi adatti alla loro età.

I problemi dei bambini ricoverati, purtroppo non sono considerati prioritari e poche sono le risorse economiche a loro destinate. I bambini, infatti, rappresentano una piccola parte nei grandi numeri dei ricoveri. Ragione per cui su di loro non si investe abbastanza e gli ospedali a loro dedicati sono pochissimi. In Italia sono solo una decina. Troppo spesso, quindi, i bambini e gli adolescenti finiscono in camera con gli adulti, dandosi reciproco disturbo, esclusi dalle attività ludiche e di intrattenimento per affrontare la malattia e la sofferenza. Oppure vengono trasferiti lontano, con gravi disagi per la famiglia. Per il neonato prematuro o con problemi, l’ospedale è la prima casa. Deve assicurargli cure per il miglior sviluppo fisico e psichico intellettivo possibile, ma anche aiutare i genitori ad accettare, prima, a capire ed accudire, poi, il loro bambino.

I bambini della provincia di Varese e territori limitrofi sono costretti a sopportare molti disagi, soprattutto per la  mancanza di un pronto soccorso pediatrico, della chirurgia pediatrica e rianimazione pediatrica, di posti letto di neuropsichiatria infantile. Il Ponte del Sorriso risolverà tanti problemi per la salute dei bambini, perchè avrà quelle Unità Operative carenti in tutto il territorio nazionale.